Lucien Kroll -Maison Medicale " MEME '" , Bruxelles 1970


"Le città e i loro sistemi di trasporti , si sono resi colpevoli di tre quarti delle catastrofi ambientali:
l'obiettivo più urgente è quello di fermare questa situazione e risolverla.Bisogna abbandonare il processo decisionale razionale a favore di quello incrementale, basato sul rispetto dell'umanità e del pianeta "








Nel corso del 1970 i fallimenti del Movimento Moderno stavano diventando sempre più evidente a molti architetti che hanno consultato il modo di ristabilire l'equilibri di potere tra l'architetto e l'utente .
Un certo numero di approcci diversi sono stati sviluppati compresi i metodi per coinvolgere i futuri utenti nel processo di progettazione , utilizzando Workshop , consultazioni e attraverso la creazione di uffici di quartiere .Uno dei maggiori esponenti del movimenti degli anni 1970 era Lucien Kroll , architeto belga che divetò noto per l'alloggio degli studenti Maison Medicina presso l'Università di Lovanio ( 1970 -1976 )





Lucida la sua critica al Movimento Moderno, al quale rimprovera di aver anchilosato la creatività dimenticando una parte sostanziale dell'uomo, quella che ha a che fare con la memoria, il sogno, l'irregolare.
L'architettura di Kroll si modella sullo spirito dei luoghi e su chi li abita, non è mai gerarchica e organizzata rigidamente, si sviluppa in strutture irregolari, organiche, sospese e quasi incompiute, in costante evoluzione, non ripetitive, privilegiando il processo creativo continuo contro la perfezione sterile. 




Gli studenti richiesero l'intervento di Kroll grazie alla sua architettura alternativa e non monotona diversamente da quella proposto dall'università.
Iniziò così un continuo processo di scambio di idee , proposte , sensazioni e desideri da parte dell'utente : ormai l'architetto non era più al centro di qualsiasi decisione ovvero l'unico accentratore delle decisioni ma gli utenti futuri diventarono i protagonisti attivi del processo decisionale.

Quest'opera meglio rappresenta il forte cambiamento in quanto nasce dalla tendenza dell'ASSEMBLAGGIO che era frutto di gruppo di lavoro ; non venne più usata la parola spazio in quanto l'assemblaggio aveva come obbiettivo principale quello di rendere tutto relazione tra di loro .
Questo è stato possibile sia per la genialità nella distribuzione degli spazi ma anche grazie all'utilizzo e alla combinazione di vari materiali come mattoni , pietra , legno e vetro lasciando agli occupanti la decisione e la libertà durante la costruzione.

Questo ottimismo sulla possibilità di influire profondamente sulla vita dell’uomo pervade tutte le opere di Kroll che nascono da una convinzione profonda: l’architettura non può essere tale se non è “partecipata”. Occorre interrogare le persone che abiteranno un determinato edificio e lasciarsi guidare nelle scelte. La forma di una casa deve essere perciò composta in modo da soddisfare delle specifiche esigenze che non possono essere uguali per tutti. La partecipazione diventa un passaggio obbligato, un valore a cui attingere per arrivare ad un progetto funzionante, in cui gli spazi si compenetrano, sono in relazione tra loro e creano relazioni. L’architetto non deve essere una sorta di genio capriccioso, un “creatore” di idee da imporre, ma una persona che sappia ascoltare, interpretare, recepire e organizzare i bisogni di chi quelle architetture le dovrà abitare e in qualche modo sentire proprie. Occorre, dunque, che chi progetta esca da sé e si metta nei panni dei futuri residenti




Lucien Kroll ha definito la sua opera come "Icona dell'architettura Democratica " in quanto tutto comunica con tutto e tutto ed è stato deciso / discusso con l'utente . 
"I muri si ritagliano , i balconi si vedono tra loro .
Gli accessi sono multipli: si può venire da dovunque, dalle cantine, dalle soffitte, dalle scale delle terrazze, dalle passerelle .
Il progetto prevede anche zone opache e alloggi irregolari [...] " questo le parole dell'architetto e danno proprio l'immagine di un progetto aperto non chiuso in se stesso.
L'immagine del Memè ha aperto nuovi orizzonti legati all'architettura , nuove visioni volte ad adottare tecniche partecipative .
Finestrature , pannelli diversi (legno, alluminio, ferro), un intero repertorio di elementi costruttivi diversi tra di loro genera molte critiche , basti pensare già all'impatto che questo possa dare al contesto


Le relazioni dovranno essere reinventate con nuove tecniche artistiche, ha sottolineato Lucien Kroll del suo progetto. Uno di questi mezzi di materializzazione è certamente quello della Natura , in quanto questa contiene al suo interno ogni possibilità di struttura.
La posizione di crollo nei confronti dell'importanza e del trattamento che ci debba avere nei confronti del paesaggio viene espresso nel miglior modo nel libro da lui scritto 
"Tutto è Paesaggio " dal quale riporto questa citazione





Io non parlo mai di architettura in sé [...] e neppure di urbanistica. Tutte queste professioni sono sicuramente dignitose, ma poco 'olistiche': il paesaggismo è veramente olistico, e un'architettura che su di esso si fondi diviene subito strumento di civilizzazione (L. Kroll)





L'obiettivo perciò è di conservare le continuità geografiche del paesaggio antropico e stabilire un confronto evolutivo tra ambiente e progetto. In particolar modo il riconoscere all'abitante il potere di prendere decisioni , il diritto di poter modificare , rinforza ulteriormente questo legame inscindibile tra persone e il Genius Loci.






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